Approvato il bilancio di previsione 2010

Rubrica: Ateneo palermitano

A Palermo i conti dell’Università sono ancora in passivo, ma le prospettive per il futuro si fanno più rosee. L’anno scorso, a causa dei tagli al Fondo di finanziamento ordinario (FFO), non sono arrivati da Roma sette milioni di euro, eppure raggiungere il pareggio non sembra più un’ipotesi così lontana. Un paio di mesi fa Roberto Lagalla, l’attuale rettore, interrogato sul futuro dell’Università, si era mostrato ottimista; dopo l’approvazione del bilancio di previsione 2010 è più facile comprenderne le ragioni. Il passivo infatti resta consistente – il disavanzo si attesta sui 13 milioni di euro – ma i fondi necessari per il risanamento dell’Ateneo saranno coperti per metà dalla Regione, che ha recentemente approvato un finanziamento straordinario; l’altra metà serve invece ad ammortizzare una parte del debito delle passate gestioni.

Quella di Palermo comunque non è una azione di risanamento che si limita al contenimento della spesa. C’è spazio anche per nuovi investimenti. Torna così il finanziamento ordinario alla ricerca, a cui sono da aggiungere i fondi destinati ai Progetti di rilevante interesse nazionale.
Miglioreranno anche i servizi, come confermato dall’investimento per il campus universitario e dal piano per la realizzazione di nuove sale studio.

L’Università degli Studi di Palermo può così diventare un esempio per tutte quelle Università – non sono poche – che si trovano ancora nel pieno di una crisi di bilancio. Dopo anni in fondo alle classifiche italiane, riuscirà finalmente l’Ateneo palermitano a risollevare le proprie sorti? La strada da seguire è stata tracciata, ora si tratta soltanto di seguirla.

Matteo Ferrante
(maggio 2010)