L’incubatore d’impresa: una risorsa per le PMI

Rubrica: Ricerca & innovazione

Il numero degli incubatori d’impresa presenti sul territorio continua a crescere, l’ultimo entrato in funzione è quello dell’Università di Firenze, con sede all’interno del polo tecnologico di Sesto Fiorentino. Ma cos’è esattamente un incubatore? Si tratta di una struttura all’interno della quale vengono raccolti progetti d’impresa innovativi con l’intenzione di accelerarne l’ingresso sul mercato e il superamento della fase di start up. I vantaggi per gli imprenditori sono molteplici, dalla condivisione degli spazi al supporto di esperti; viene anche favorito l’incontro con gli investitori, quindi l’accesso al credito, sempre più difficile da reperire in questi tempi di crisi.

In Italia, così come negli Stati Uniti e nel resto d’Europa, esistono diversi tipi di incubatori, sia di natura privata che pubblica, ma sono in particolare quelli nati all’interno del mondo accademico a rappresentare un fenomeno in espansione. Nessuna novità, in realtà: in Italia si assiste da tempo alla nascita di spin off universitari, nuove imprese che utilizzano conoscenze e risorse umane di atenei e centri di ricerca con lo scopo di generare un ritorno economico con l’entrata nel mercato. Il primo incubatore universitario italiano è stato l’Acceleratore d’impresa del Politecnico di Milano, nato nel 2000, ma oggi sono quasi quaranta gli atenei che possono contare su una struttura dedicata alle start up.

La Toscana in particolare rappresenta un ottimo esempio di sviluppo sinergico. L’incubatore del polo di Sesto Fiorentino – finanziato dall’ateneo, dall’UE, dalla Regione e dagli enti locali – condivide alcune funzioni con l’incubatore di Brozzi, gestito invece dal Comune di Firenze, e con il Centro per la ricerca e l’alta formazione di Prato. Potendo contare su una fitta rete di poli universitari, centri del CNR e istituti di ricerca eccellenti la Toscana rappresenta dunque un terreno favorevole alla nascita di piccole e medie imprese innovative, vero motore della ripresa economica.

Manfredi Pomar
(giugno 2010)