Dopo 50 anni torna a Milano il genio di Dalì

Rubrica: Cultura e società

L’attesa è finita, dopo cinquant’anni Salvador Dalì torna a Milano, città che con la sua Sala delle Cariatidi lo ispirò nella creazione della propria dimora artistica a Figueras. Palazzo Reale, fino al prossimo 30 gennaio, ospiterà un’esposizione interamente dedicata al genio dell’onirico. E così l’artista catalano torna a Milano per farci riscoprire la realtà che diventa sogno.

Il tema proposto da Vincenzo Trione, curatore della mostra, è quello di approfondire il rapporto tra l’artista spagnolo e il paesaggio, si scoprono così inattesi legami tra Dalì e la nostra pittura rinascimentale, la metafisica e il surrealismo; tra le influenze in stile classico vi sono artisti come Raffaello, Bronzino, Francisco de Zurbarán, Vermeer e Velázquez.

Oltre 50 delle sue opere più celebri sono presenti in questa mostra e si snodano in un percorso tematico diviso in  quattro sale e pensato per spingerci a una analisi introspettiva: dietro, dentro e oltre di sé. Nella sezione conclusiva invece, con il cortometraggio Destino – di Salvador Dalì e Walt Disney – i paesaggi si fanno animati e si ha così modo di apprezzare un progetto conclusosi solo nel 2003, ben cinquant’anni dopo l’inizio della lavorazione da parte dell’artista catalano; ne accompagnano la visione le tavole originarie recuperate.

Per chi invece ama le installazioni contemporanee allora non si può che rimanere incantati dalla ricostruzione della sala Mae West e del famoso sofà Dalilips, ad opera di Oscar Tusquets Blanca, co-autore del progetto: in fondo non capita tutti i giorni di potersi accomodare su una delle più suggestive icone del surrealismo, le famose labbra di Mae West.


Elisa Lorizzo

(novembre – dicembre 2010)