Catania, disastro ambientale a Farmacia: chiusa l’inchiesta

Rubrica: Malauniversità

E’ stato forse il caso più eclatante di malauniversità siciliana degli ultimi anni e la procura di Catania ha finalmente chiuso l’inchiesta: non possiamo che riferirci alla vicenda dei laboratori di Farmacia dell’ateneo catanese. Era il novembre del 2008 quando furono posti i sigilli all’edificio 2 della cittadella universitaria per l’ipotesi di disastro ambientale e gestione di discarica non autorizzata.

Nell’inchiesta, in cui risultano indagate 13 persone (tra cui l’ex rettore Ferdinando Latteri, l’ex direttore amministrativo dell’Università Antonino Domina, il direttore del dipartimento di Scienze Farmaceutiche Franco Vittorio e cinque componenti della commissione permanente sulla sicurezza), figurano anche altri capi d’imputazione, quali turbativa d’asta e falso ideologico.

I sigilli sono stati rimossi e oggi lo stabile è nuovamente accessibile – le ultime perizie hanno infatti accertato che allo stato attuale non esistono rischi per la salute – ma gli  sviluppi dei prossimi mesi potranno finalmente portare un po’ di chiarezza sulla passata gestione dell’edificio e di quei laboratori dove – se verrà confermata la relazione tra inquinamento del luogo di lavoro e numero di decessi – studenti e ricercatori hanno contratto gravi patologie e in alcuni casi trovato anche la morte per la prolungata esposizione a sostanze tossiche in quantità superiori ai limiti fissati per i siti industriali.

Sara Pennisi

(gennaio – febbraio 2011)