gennaio 2006 numero 49

attualità
Ancora graffiti allo Steri dell'Inquisizione
Riportati alla luce nuove testimonianze dei prigionieri

di  Manfredi Pomar

nella foto: Uno dei graffiti dei prigionieri dell'Inquisizione

Non finisce di sorprendere il certosino lavoro degli esperti per portare alla luce allo Steri di Palermo i graffiti dei prigionieri dell'Inquisizione.
Al piano terra del monumentale edificio e grazie all'impegno di due giovani restauratrici dell'Accademia delle Belle Arti, Anna Mistretta e Nathalie Fiore, sono riaffiorati altri disegni, con tanto di nomi e date: Francesco Mannarino, 1610 e Paolo Majorana, 1618.
Si dovrà accertare ora se quei nomi sono in realtà delle firme: in questo caso si tratterebbe dei primi disegni autografati riportati alla luce nel complesso di piazza Marina e la scoperta acquisterebbe un elemento di pregio in più.
Anche le date accanto ai nomi sono particolarmente significative perché quella relativa a Mannarino - 1610 - sarebbe antecedente pure ai disegni ritrovati da Giuseppe Pitrè nel 1905 (Dei graffiti dei prigionieri dell'Inquisizione ci siamo occupati nello speciale di settembre 2005 n. 45).

I disegni - che tradiscono una profonda conoscenza dell'iconografia religiosa - raffigurano Sant'Andrea con la croce e distesa al suo fianco Maria Maddalena con accanto l'ampolla delgli oli usati per ungere il corpo di Cristo.

Singolare, inoltre, che i soggetti dei graffiti che man mano vengono alla luce dai lavori di restauro siano sempre a carattere religioso.
Ciò potrebbe essere indicativo di una sorta di forma di espiazione direttamente riconducibile ai peccati di cui quei prigionieri erano normalmente accusati: eresia, blasfemia, stregoneria.
Forse quei condannati erano in qualche modo costretti ad eseguire quei disegni per espiare i proprio peccati e ciò giustificherebbe il fatto di aver potuto avere a disposizione facilmente i materiali utilizzati per la loro realizzazione.
Ma attualmente queste sono solo ipotesi: se ne potrà sapere di più a restauri ultimati - in basso, sotto i disegni si intravedono già altre immagini - e soprattutto quando gli studi sull'argomento, confortati dalle minuziose ricerche documentali condotte dal pool di esperti - Laura Sciascia, la figlia di Leonardo, e poi Maria Giuffrè, Elena Pezzini e Paola Scibilia - saranno maggiormente approfonditi.

Il completamento dei lavori di restauro è previsto per l'ottobre del 2007, ma il rettore dell'Ateneo, Giuseppe Silvestri, ha in progetto - appena la sicurezza del cantiere aperto potrà garantire l'incolumità pubblica - di aprire alle visite in tre fine settimane: "Tutti hanno il diritto di vedere, di conoscere e di ricordare", ha detto.


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