novembre-dicembre 2008 numero 82/83

attualità
Dove vai se la forma mentis non ce l'hai?
Da Nicòtina padre a Nicòtina figlio. Così ancora oggi si vincono i concorsi all’Università di Messina

di  f. p.

L’Università è quella – chiacchieratissima – di Messina, ma stavolta il rettore Franco Tomasello non c’entra, perciò lasciamolo ai suoi irrisolti guai (andrà a giudizio il 5 marzo con l'accusa di concussione, abuso d'ufficio, tentata truffa e maltrattamenti insieme ad altre ventitré persone tra docenti, ricercatori e funzionari dell’Ateneo) e parliamo d’altro. Per la precisione di Nicòtina. Tranquilli, non sto facendo una campagna a favore del fumo, me ne guarderei bene (chi l’ha detto che gli accenti non contano? ma no! quelli sono gli zeri dopo la virgola, scusate la confusione).

Nicòtina, dicevamo, non nicotìna. E anche se alla fine l’effetto tossico è lo stesso (almeno per l’Ateneo che ha dovuto subire l’ennesimo caso di malauniversità), noi qui non dobbiamo parlare di fumo, caso mai di arrosto.

Di molto arrosto per casa Nicòtina, dove, dopo anni di vacche grasse grazie ai lauti stipendi da docente di Nicòtina Giuseppe (il padre), ordinario di Diritto processuale civile alla Facoltà di Economia fino allo scorso maggio, entrerà a breve un altro stipendio di docente (in verità ricercatore, se vogliamo essere pignoli), quello di Nicòtina Ludovico, il figlio (non cercate lo spirito santo: in questa storia non c’è), che ha partecipato lo scorso novembre al concorso per un posto di ricercatore, appunto, alla Facoltà di Economia, la stessa che fino a qualche mese prima era stata la “casa” del paparino.

All’esame di concorso Nicòtina figlio non ha avuto concorrenti: gli altri due candidati si sono ritirati prima. Un’autostrada, per il bravissimo Ludovico. Come facciamo a dire “bravissimo”? L’abbiamo appresso dalle parole dei diretti protagonisti, ovvero dall’intervista che Nicòtina padre ha rilasciato a Nino Luca sul “Corriere della Sera.it”: “I figli dei docenti sono più bravi perché hanno tutta una ‘forma mentis’ che si crea nell'ambito familiare tipico di noi professori” gli ha detto convinto il Nicòtina.
E Ludovico la forma mentis ce l’ha e pure blasonata: figlio di cotanto padre, sarà senz’altro una forma mentis di marca baronale.

 


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