marzo-aprile 2009 numero 86/87

attualità
ORA BASTA, TAMBURRO!
Denunciato a quattro Procure da Albina Colella il rettore dell’Unibas. E ci sono altre due notizie-bomba…
 

di  f. p.

nella foto: in primo piano Antonio Mario Tamburro, rettore dell’Università della Basilicata
 

Non sta girando bene l’anno per il professor Antonio Mario Tamburro, rettore dell’Università della Basilicata, denunciato per abuso d’ufficio da Albina Colella, professore di ruolo di prima fascia presso la Facoltà di Scienze di quell’Ateneo per il settore GEO-02 sin dal lontano 1998.
La combattiva Colella stavolta è andata giù duro, indirizzando la sua denuncia-querela a ben quattro Procure – alla Procura Generale della Corte di Cassazione, alla Procura della Repubblica del Tribunale di Catanzaro, alla Procura della Repubblica del Tribunale di Salerno, alla Procura della Repubblica del Tribunale di Roma – oltre che al Presidente del Consiglio di Stato.
La denuncia chiede l’applicazione di misure interdittive per il rettore dell’Unibas, colpevole, secondo Albina Colella, di aver violato nell’esercizio delle proprie funzioni e nei suoi confronti l’art. 323 del codice penale, quello relativo appunto all’abuso d’ufficio.
“Le ragioni di tali attività persecutorie sono da ravvisare – come si legge sulla denuncia – nella istituzione del Dip. di Scienze Geologiche (diretto dalla professoressa Colella, n.d.r.)… avversata dal prof. Tamburro e dai Dipartimenti DIFA, DISGG e DAPIT di Ingegneria dell’Unibas… di cui fa parte la “consorte” del Tamburro (Prof.ssa Caterina Di Maio), direttrice del Dipartimento geo-ingegneristico DISGG (Dip. di Strutture, Geotecnica e Geologia Applicata all’Ingegneria)”.

Il Dipartimento diretto dalla Colella, di fatto, avrebbe oscurato, per le “indubbie capacità organizzative della prof.ssa Colella”, l’altro Dipartimento, quello diretto dalla Di Maio (convivente da anni – com’è scritto sulla denuncia – del rettore Tamburro), una struttura, cioè, che “fino ad allora era stata il tradizionale referente per tematiche geologiche (petrolio, acqua, monitoraggio ambientale, frane, ecc.) e oggetto di ingenti finanziamenti”.

Altra “colpa” della professoressa Colella sarebbe stata quella di perseguire “l’interesse pubblico denunciando il fatto che alcuni progetti di ricerca europei POP-FESR 1994-99, del valore di milioni di euro, e nei quali erano interessati anche i rettori proff. Lelj Garolla e A. Tamburro, non erano stati debitamente rendicontati e collaudati per irregolarità contabili, perdendo il cofinanziamento europeo … e così determinando danno all’erario e danno diretto al bilancio universitario di 2 milioni di euro nel 2004, con conseguente esercizio provvisorio 2005 dell’Unibas, e danno agli studenti di Scienze Geologiche, i cui fondi per l’alta formazione (592 mila euro) sono stati distratti… per tamponare il disastro finanziario e non più restituiti”.

Vedremo come Tamburro – in questa telenovela accademico-giudiziaria cominciata sulle pagine di “Ateneo Palermitano” con un’intervista ad Albina Colella, alla quale vi rimandiamo per ricordare il caso, e continuata con diversi articoli di aggiornamento sui numeri successivi – reagirà alla denuncia della sua scomodissima prof.

Intanto registriamo altre due novità che non preannunciano niente di buono.

La prima è che, nonostante la denuncia e la condanna di Tamburro a pagare le spese di giudizio, così come disposto dal Consiglio di Stato il 20 gennaio scorso, la prof ci ha detto di non aver ancora visto il becco di un quattrino: certo i soldi, come si dice, non fanno la felicità, però l’aiutano… E certe volte diventano pure una (sacrosanta) questione di principio. Il Tamburro magnifico, intanto, per questa inosservanza è stato diffidato dalla prof per la terza volta.

La seconda è ancora più grave perché puzza di giochetti poco chiari finalizzati a uno scopo preciso: fare fuori il Dipartimento scomodo della scomoda professoressa. Il 24 marzo scorso, infatti, il Senato Accademico, presieduto naturalmente dal rettore dell’Unibas, ha disposto la riorganizzazione indovinate di che cosa? Ma sì! dei Dipartimenti!
Il nuovo assetto prevede una soglia minima di 25 docenti di cui almeno 3 di prima fascia.
La delibera non motiva la decisione, presa contro il parere del Consiglio dei Direttori di Dipartimento, ma serve per chiudere tutti i Dipartimenti ora fuori norma, come (ma va!) il Dipartimento di Scienze Geologiche, che ha solo 2 prof di prima fascia e meno di 25 docenti.

Una pietanza offerta dal Tamburro alla sua tanto "amata"  prof molto ben servita perché posta sul piano delle formalità: una scelta apparentemente oggettiva che però in ambienti plebei e non blasonati come quello accademico in genere si chiama in un altro modo (non chiedetemi quale, usate l’immaginazione…).

 


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