maggio-giugno 2009 numero 88/89

attualità
Tamburriata nera
… per il rettore dell’Unibas, che predica bene e razzola male. Intanto, sul fronte processuale, ridotti i testimoni a favore di Albina Colella, che chiede
il trasferimento del processo

di  f. p.

nella foto: Rettore con maschera
 

La norma salva-"bacucchi" c’è ancora, e lui subito ne approfitta. Perché Antonio Mario Tamburro sarà pure un barone, ma non è uno sprovveduto. E perciò, in prossimità del suo settantesimo compleanno – spegnerà le candeline il prossimo settembre – ha chiesto di poter usufruire del biennio aggiuntivo per rimandare la festa del pensionamento. A stipendio pieno, naturalmente, cioè 280.000 euro lordi per i due anni. E l’argomento, come da prassi, è stato inserito all’Ordine del Giorno della convocazione del Consiglio di Facoltà dello scorso primo d’aprile e riconfermato, con carattere d’urgenza, nella seduta del Consiglio del successivo 9 di aprile.

Ma non basta. Se Tamburro otterrà la proroga (fino a settembre del 2011) – e non ne dubitiamo visto che è lui, di fatto, che decide – potrà correre alla poltrona di rettore nelle elezioni dell’anno prossimo per sostituire l’attuale rettore che poi è lui stesso. Così potrà rimanere al potere fino al 2015, ovvero fino alla nuova scadenza del nuovo mandato di rettore del nuovo rettore (non state a discutere troppo sul significato dell’aggettivo “nuovo”, per piacere).

Dunque il Tamburro magnifico, che da un lato riduce i Dipartimenti accorpandoli per risparmiare spese e chiede anche sacrifici per fare quadrare i conti, dall’altro si adopera per assicurarsi un futuro degno (di un barone), alla faccia delle politiche delle economie che professa ufficialmente. E dire che, quando gli capita, parla di “grave impoverimento del sistema universitario italiano”…

Intanto, sul fronte processuale, la professoressa Albina Colella, imputata per concussione ed estorsione (rileggetevi i numerosi articoli che le abbiamo dedicato nel corso degli anni) ha chiesto il trasferimento del suo caso in altra sede. Motivo? La drastica riduzione dei testimoni a suo favore, da 48 a 8: una cura dimagrante cha ha coinvolto anche la testimonianza che avrebbe dovuto fornire l’ex Pm Luigi De Magistris. Lei dice che si è trattato di un complotto ai suoi danni, come ha dichiarato a “il Quotidiano”. E così il Tribunale di Potenza il 4 maggio scorso non ha potuto fare altro che sospendere il dibattimento in attesa della decisione della Corte di Cassazione.

 


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