luglio-agosto 2004 numero 31/32

attualità
Tagli alla spesa del Policlinico? Nessuna conferma,
ma tra i docenti palermitani è protesta
La paventata riduzione dovrebbe essere del 10-15 per cento. A rischio le future iscrizioni alla Facoltà

di  f. p.

nella foto: Uno degli edifici del Policlinico di Palermo

Sono tagli alla spesa dei Policlinici, annunciati da un passaparola tra gli addetti ai lavori e al momento non confermati né smentiti, ma che hanno subito posto sul piede di guerra tutti i docenti dell’area sanitaria accademica palermitana. 
E in effetti qualche motivo di preoccupazione esiste davvero, visto che comunque una riduzione c’è già stata ed ha intaccato le prestazioni esterne come Tac ed esami di laboratorio.
A partire dal prossimo anno accademico però, la riduzione potrà minacciare lo stesspo ruolo formativo della struttura ed è questo, in articolare, che sta preoccupando i docenti medici dell’Ateneo. In pratica, i tagli alla spesa, con le 
conseguenziali riduzioni dei servizi, potrebbero portare a una riduzione proporzionale del numero dei ragazzi da ammettere ai corsi dell’area medica, che è strettamente collegato alla quantità di prestazioni erogate dal Policlinico. 
Per cui, tanti meno posti letto ci sono disponibili nell’Azienda ospedaliera, tanti meno servizi vi vengono svolti, tante meno prestazioni vi vengono offerte, tanto più si riduce il numero degli studenti da ammettere ai corsi.
E poiché ciascuna Facoltà di Medicina può proporre, ma a decidere con decreto – e quindi ad accogliere le proposte o a ridimensionarle – è il Ministero, ai Policlinici si può solo sperare in positivi accoglimenti facendo i dovuti scongiuri.
Dall’Azienda ospedaliera palermitana la proposta di poter mantenere parametri almeno analoghi a quelli dell’anno scorso - 250 per Medicina compresi i 40 del polo decentrato di Caltanissetta – è stata inviata lo scorso mese di marzo, 
ma non ha ancora avuto riscontro da parte del Ministero: e che i decreti non siano ancora arrivati, a distanza di tutti questi mesi, per i docenti della Facoltà è un brutto segno.
La paventata riduzione dovrebbe essere del 10-15 per cento: troppo per i docenti e tanto da giustificare la loro presenza alle lauree senza le toghe: una protesta visibile presa in prestito da quell’altra, altrettanto attuale, contro la riforma-Moratti, quando l’intero Corpo Accademico palermitano si presentò all’inaugurazione dell’anno accademico in corso senza toghe di ermellino, come abbiamo già avuto modo di raccontare nell’editoriale dello scorso mese di marzo (“Nudi alla mèta”, “Ateneo Palermitano n° 27/2004).


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