luglio-agosto 2006 numero 55/56

attualità
Un contributo agli amici delle Università venete
 
Per il prossimo rapporto-Civr ecco l'esempio da imitare

nella foto: La Facoltà di Ingegneria dell'Università di Padova

Pensiamo di fare cosa gradita sia agli Atenei direttamente interessati, sia all’autore di questo contributo apparso su MG News Marco De Alberti riproponendo l’articolo qui di seguito pubblicato. Le Università venete recentemente valutate nel rapporto Civr, di cui anche noi ci siamo occupati a febbraio di quest’anno,  come leggerete, hanno conquistato posizioni di rilievo - entro i primi cinque posti in ben sedici raggruppamenti su venti – a dimostrazione che ottenere piazzamenti di eccellenza concentrati in una sola regione non è difficile se sull’altro piatto della bilancia si pone la qualità.

Un esempio sicuramente da imitare da parte di chi non ha avuto gli stessi risultati come – restando nell’ambito dei nostri interessi più vicini - gli Atenei siciliani, che invece si sono attestati quasi sempre agli ultimi posti delle classifiche di merito Civr.

f. p.


Atenei veneti: il futuro è nella ricerca


Sono 4 gli atenei veneti (Ca' Foscari, IUAV, Verona e Padova) su un totale di 77 a livello nazionale che hanno partecipato alla prima edizione della Valutazione Triennale della ricerca, relativa al triennio 2001-2003. Sono stati 889 i progetti valutati dal CIVR e di questi circa 4 su 10 hanno ottenuto il giudizio di eccellenza.

Complessivamente le Università venete hanno conquistato un piazzamento di eccellenza (entro le prime 5 posizioni) in 16 raggruppamenti su 20.
In particolare Padova ha contribuito in maniera decisiva con 12 piazzamenti nelle prime cinque posizioni su un totale di 20 aree disciplinari. Le performance elevate riguardano principalmente le aree scientifiche.
Sicuramente nel successo di Padova c’entra molto l'impegno dei docenti e la tradizione pluri-centenaria dell'ateneo; bisogna dire che mentre per i prodotti delle aree tecnico-scientifiche (cioè le pubblicazioni) la selezione interna è stata relativamente facile visto che i parametri di valutazione sono più certi, per le aree giuridiche e letterarie ci sono state delle “difficoltà”. L'eccellenza delle facoltà tecnico-scientifiche si misura con i primi posti in Ingegneria, Fisica e Scienza della terra e con piazzamenti per Chimica e Biologia.
Unico neo, Medicina. I primi commenti dal Bo, per bocca del pro-rettore Bozio:”Non abbiamo ancora fatto un'analisi di merito ma forse bisogna guardare al come sono stati selezionati i prodotti della ricerca, perché la valutazione del CIVR non corrisponde al livello di eccellenza che viene riconosciuto, sia a livello nazionale che internazionale, raggiunto dai gruppi di lavoro della Facoltà di medicina”.

L'Università Ca' Foscari ottiene invece dei piazzamenti di prestigio in varie aree, ed il primo posto nel raggruppamento Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche (che corrisponde alle materie studiate nelle Facoltà di Lingue e di Lettere) ed in quello delle Scienze e tecnologie per i beni culturali.
Ma grande rilevanza assume perché ottenuto in competizione con un gran numero di atenei molto prestigiosi, è il terzo posto nel raggruppamento Scienze economiche e statistiche.

Diverso peso hanno avuto i vari criteri di valutazione del CIVR nel premiare i lavori di ricerca; per alcune aree (come le Scienze economiche e statistiche) è stata molto importante la proiezione internazionale dei progetti; in altre invece, come quelle che fanno riferimento alle materie storico-letterarie, hanno pesato molto di più la qualità dei progetti e la loro originalità, essendo la produzione scientifica quasi tutta in lingua italiana.
E' opinione diffusa tra i docenti dell'ateneo veneziano che sia opportuno migliorare il processo di valutazione per avere un panorama più credibile. Introducendo, ad esempio, dei parametri di produttività scientifica, cioè che tengano conto del numero di progetti realizzati in rapporto al numero di ricercatori effettivamente impiegati.
Anche all'Università di Verona – come a Padova – sono le aree tecnico-scientifiche quelle nelle quali vengono raggiunti risultati di prestigio. Si tratta di aree che hanno una tradizione nella ricerca di alta qualità ormai consolidata da anni e che si confrontano continuamente con il top internazionale nel corrispondente settore. Inoltre, queste aree hanno saputo fare una opera di reclutamento di qualità del personale docente in funzione primaria della ricerca, prima che sulla didattica.
D'altra parte una didattica si può dire di qualità solo se accompagnata da una ricerca di qualità.
In particolare Verona vanta il primato assoluto nel raggruppamento Scienze agrarie e veterinarie, ma bisogna sottolinea un altro piazzamento di prestigio: tra i grandi atenei Verona si posiziona in modo molto lusinghiero nell'area medica, quinta su 15 istituti di ricerca italiani di pari dimensioni, e complessivamente undicesima sul totale dei 53 istituti di ricerca operanti in quest'area a livello italiano.

Lo IUAV di Venezia si posiziona in termini eccellenti nel raggruppamento cuore della propria attività accademica, Ingegneria civile ed architettura, dove si classifica 2° a livello nazionale, dietro a Genova ma davanti ad atenei del calibro dei Politecnici di Milano e Torino e dell'Università La Sapienza di Roma. Questa posizione diventa ancora più significativa se rapportata con la dimensione dello IUAV rispetto alle altre Università.
In particolar modo i dipartimenti che più concorrono a questo risultato di eccellenza sono quelli di Storia dell'Architettura e Urbanistica. Allo IUAV si lamenta però la mancanza di parametri certi per valutare i veri punti di forza dell'ateneo. La creatività, oltre alla cultura orientata al progetto, rappresentano degli elementi per i quali non esistono criteri oggettivi. Come ateneo lo IUAV si è limitato nella presentazione dei progetti a quelli che potevano essere rigorosamente valutati come prodotto scientifico e questo rappresenta senz'altro un limite ai risultati ottenibili dall'istituto veneziano.

Marco De Alberti


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