giugno 2007 numero 66

attualità
Gli Atenei sull’orlo del fallimento finanziario. E la Crui
batte cassa e scrive a Prodi, Mussi e Padoa Schioppa
Le soluzioni anti-deficit di Guido Trombetti

di  Norman Narayan

nella foto: Il presidente della Crui Guido Trombetti

Il presidente della Crui Guido Trombetti a nome di tutti i rettori delle Università italiane ha preso carta e penna e ha scritto al presidente del Consiglio Romano Prodi, al ministro dell’Università Fabio Mussi e al ministro dell’Economia e delle Finanze Tommaso Padoa Schioppa. L’oggetto? La catastrofica situazione economica degli Atenei, già precaria negli anni passati, ma che, secondo Trombetti, nel 2007 ha raggiunto il “punto di non ritorno”.

Responsabile della situazione quasi fallimentare – secondo il presidente della Crui – è il meccanismo di finanziamento ordinario degli Atenei “che, ormai da vari anni, attribuisce ai bilanci delle singole Università il carico degli aumenti stipendiali automatici derivanti dallo stato giuridico dei docenti e conseguenti alla contrattazione nazionale e integrativa per il personale tecnico e amministrativo, senza un parallelo incremento del Ffo (Fondo per il finanziamento ordinario delle Università, che costituisce la principale fonte di entrata delle Università statali, n.d.r.)”.

La lettera – che, non a caso, arriva al tavolo dei destinatari nell’imminenza della discussione governativa sul Dpef (Documento di programmazione economico-finanziaria, n.d.r.) – suggerisce un sistema anti-deficit, l’unico, secondo Trombetti: fare “assumere allo Stato la spesa incrementale che deriva e continuerà a derivare dall’aumento delle retribuzioni”. “Operativamente – continua il presidente della Crui – una soluzione potrebbe essere quella di scorporare la spesa stipendiale di pertinenza di ciascun Ateneo dal rispettivo Ffo, con la costituzione di uno specifico capitolo all’interno di quest’ultimo, ovvero di un vero e proprio fondo a sé per gli assegni fissi”. Fondo che ogni anno dovrà essere incrementato per gli aumenti stipendiali.
Gli Atenei le cui spese per assegni fissi dovessero eccedere l’importo del fondo di pertinenza – scrive ancora Trombetti - sarebbero costretti a mettere in atto un piano di rientro che potrebbe prevedere anche il temporaneo blocco delle assunzioni.

Altra voce che secondo il presidente della Crui pesa notevolmente sul bilancio delle Università comprensive di Facoltà di Medicina è quella relativa agli stipendi “del personale universitario docente e non docente convenzionato con il Servizio sanitario nazionale” che attualmente viene retribuito dalle Università anche per la parte dovuta per l’attività assistenziale. Secondo Trombetti queste spese non dovrebbero più pesare sugli Atenei, ma sulla Sanità.

 


argomenti correlati:



Torna al sommario..........



Hai un argomento da proporre?  Entra nel forum di Ateneo palermitano e avvia il dibattito con gli altri navigatori
.............................. entra



Oppure scrivi una e-mail
al Direttore
............................. scrivi

© Ateneo palermitano - tutti i diritti riservati