|  |  | Si è imposto, prima per legge, 
	contro le determinazioni arbitrarie del Comitato scientifico della Start Cup 
	Catania 2007 e con l’appoggio formale del Tar; e poi, alla finalissima del 
	PNI di Napoli, con la forza della sua innovazione, che ha convinto i venture 
	capitalist, i quali, senza soluzione di continuità, si sono avvicendati al 
	suo stand: il compressore Pomar ha personalità e si vede.
 Ma che cos’è, chi l’ha inventato e che cos’ha di diverso dagli altri già 
	esistenti sul mercato? Proviamo a raccontarvelo.
 
 Si tratta di un diverso modo di concepire la meccanica dei motori e la 
	compressione dei fluidi. Dunque è molto più di un qualsiasi manufatto per 
	quanto nuovo o innovativo possa essere.
 
 In realtà, il compressore Pomar è solo una parte dell’idea rivoluzionaria 
	del suo inventore, l’ingegnere Eliodoro Pomar, idea che – brevettata nel 
	2005 – consiste in un meccanismo rotativo centrato che nella sua 
	realizzazione come motore endotermico e policombustibile, dai consumi e 
	dalle emissioni di gas combusti estremamente contenuti, si stima in grado di 
	mettere in soffitta il motore Wankel con tutti i suoi limiti, mai superati, 
	nonostante i diversi e onerosi tentativi di scienziati di svariate 
	nazionalità (i dettagli del motore sulle due interviste all’ingegnere che 
	abbiamo pubblicato a novembre 2004 e a 
	luglio/agosto 2005).
 
 Il compressore Pomar è dunque un compressore rotativo centrato (di cui è già 
	stato realizzato il prototipo, sbarcato al PNI di Napoli insieme allo staff 
	tecnico che ne ha curato la realizzazione) che, contrariamente ai 
	compressori semiermetici presenti attualmente sul mercato e di più comune 
	uso, è totalmente ermetico per la mancanza di valvole di distribuzione. E’ 
	in grado di funzionare in assenza di vibrazioni e ciò elimina una delle 
	principali cause di avaria e di inquinamento ambientale imputabile ai 
	compressori di tipo tradizionale. Consta di pochissime e robuste parti in 
	movimento, e ciò implica un notevolissimo risparmio energetico dovuto a un 
	rendimento organico superiore del 30% circa rispetto ai compressori 
	tradizionali.
 Il ridotto numero di componenti si traduce anche in economia di costruzione, 
	sia in termini di materiali, sia in termini di manodopera.
 
 Dimensioni e peso sono fortemente contenuti, a parità di prestazioni, 
	rispetto ai compressori della stessa portata di costruzione convenzionale 
	(se per esempio è di 5 cm di lunghezza per 4 cm di diametro e viene mosso da 
	un motore elettrico di 25 watt a 3000 giri è in grado di produrre 1,3 mc/h 
	di gas compresso!).
 
 Le sue caratteristiche, “mutatis mutandis”, ne 
	permettono l’uso anche come pompa per l’estrazione di petrolio o di acqua da 
	profondità maggiori rispetto a quelle sinora praticate.
 
 E a proposito di utilizzazione, il meccanismo ideato da Eliodoro Pomar si 
	presta naturalmente a diversi usi.
 Il principale – come sintetizza il titolo 
	del business plan presentato alla Start Cup catanese: “Comprimere di più 
	consumando meno: freddo pulito a basso costo” – riguarda l’industria del 
	freddo, che in Italia oggi non è più, come nell’ultimo quarto del secolo 
	scorso, un settore di punta dell’industria nazionale, ma, al contrario, un 
	settore in crisi, che ha forti difficoltà a reggere la concorrenza 
	aggressiva delle imprese asiatiche.
 
 Oggi la produzione nazionale di compressori utilizzabili nell’industria del 
	freddo non raggiunge le 300.000 unità a fronte di una richiesta interna di 
	oltre 7 milioni di unità proveniente delle sole case produttrici di 
	frigoriferi!
 Ed è stato anche questo a suscitare alla finalissima del PNI di Napoli 
	l’interesse dei venture capitalist, ma anche dei tanti semplici visitatori 
	dello stand “Pomar Compressori”: un’occasione importante, da parte dello 
	staff dell’ingegnere – che vanta pure la collaborazione di Nicola Materazzi, 
	il “papà” del motore della Ferrari Testarossa e della Lancia Stratos – per 
	raggiungere un pubblico non solo qualificato, ma anche potenzialmente 
	interessato agli ulteriori sviluppi del progetto.
 
 Un successo pieno, quello di Eliodoro Pomar e del suo compressore, appena 
	velato dall’essere approdato alla finale in “zona Cesarini” (non per sua 
	volontà, ma per una clamorosa inosservanza dei regolamenti - riconosciuta 
	dal Tar - da parte dei responsabili della Start Cup locale catanese): ciò 
	che non ha consentito all’idea-impresa “Pomar Compressori” di avere la 
	stessa visibilità mediatica riservata a tutti gli altri finalisti del PNI 
	2007 e soprattutto di essere esaminata con i dovuti tempi di riflessione 
	dalla Giuria nazionale del Premio.
 
 Impensabile vincere a queste condizioni.
 Ma uno scienziato come l’ingegnere Pomar, titolare di diversi brevetti in 
	Europa e negli Stati Uniti, già direttore dell’Euratom di Ispra (oltre che 
	dei Centri Comunitari di Ricerca di Geel, Mol, Petten e Karlsrhue), 
	plurinsignito di Medaglie d’oro in Italia e all’Estero per le sue 
	invenzioni, vince anche quando non può.
 
 
 
 
 |  |  argomenti correlati:
 
 
  
 Torna al sommario..........
  
 
  
  Hai un argomento da proporre?  Entra nel forum di Ateneo palermitano e avvia il
    dibattito con gli altri navigatori
 .............................. entra
  
  
   
 Oppure scrivi una e-mail
 al Direttore
 ............................. scrivi
 
 |