Lo sapevate che il pm di ferro Henry John Woodcock, il magistrato quarantenne a cui abbiamo dedicato un editoriale qualche tempo fa, quello delle inchieste che scottano, di Vittorio Emanuele di Savoia e Vallettopoli, quello delle intercettazioni telefoniche per scoprire il marcio dell’Italietta che “conta”, vuole venire a Palermo?

A dire il vero Palermo è solo la terza scelta, dopo Napoli – sede dei suoi primi passi in toga come uditore giudiziario - e Milano (ma prima di Firenze e Trieste); tuttavia l’intenzione del Pm, manifestata con domanda di trasferimento presentata al Csm nella seconda metà di luglio, è ufficiale.
Tocca ora alla Terza commissione del Csm, quella competente per i trasferimenti, istruire la pratica e decidere la nuova destinazione di Woodcock, tenuto conto di tutte le domande di trasferimento che sono piovute nei suoi Uffici quest’estate, a seguito della pubblicazione del cosiddetto “bollettone” dei posti vacanti. Al plenum di Palazzo dei marescialli spetterà la decisione finale.

Se un’evenienza del genere dovesse verificarsi davvero – e noi sinceramente lo speriamo - Palermo segnerebbe un punto importantissimo a favore della legalità e forse qualcuno, in qualche ambiente più o meno impunito ormai da decenni, dovrà cominciare seriamente a preoccuparsi.

Sull’editoriale che abbiamo citato in apertura avevamo scritto che uno come Henry John Woodcock sarebbe perfetto per guarire i mali dell’Università italiana.
Lo ribadiamo, ora che - piuttosto che avere uno che gli assomiglia (come fortemente auspicato su quell’editoriale) - qui a Palermo corriamo il “rischio” (qualcuno corre il rischio) di avere  l’originale…
E siccome da qualche parte bisogna pure partire, il Pm di ferro – chissà – potrebbe pure decidere di aprire il fascicolo-Università proprio a Palermo…

Lasciateci sognare: fa bene alla salute (e voglia il Cielo illuminare la Terza commissione del Csm e tutti i marescialli…).